Padre Innocenzo dell’Immacolata (Emanuele Canoura Arnau) viveva nella comunità passionista di Mieres; il 4 ottobre 1934 i superiori richiesero la sua disponibilità per confessare gli alunni dei Fratelli delle Scuole Cristiane del vicino paese di Turón.
Gli scontri nella regione delle Asturie fra la forza pubblica e le varie fazioni politiche in lotta fra loro, portarono a più di mille morti e migliaia di feriti, specie ad Oviedo la capitale. I rivoltosi rossi si distinsero per la loro aggressività nei confronti di religiosi e sacerdoti, imprigionati ed uccisi senza ragione, se non quella di essere educatori, assistenti ospedalieri, dispensatori di pace spirituale. Le vittime furono 33: 10 sacerdoti diocesani, sei seminaristi, 3 passionisti, 3 vincenziani, 2 gesuiti, 1 carmelitano e otto fratelli delle Scuole Cristiane.
Questi ultimi otto Fratelli, insieme a p. Innocenzo, celebravano la Messa, quando la mattina del 5 ottobre, una trentina di rivoluzionari irruppero nella chiesa e li prelevarono; furono rinchiusi in una “Casa del popolo”. Dopo quattro giorni di prigionia e di grandi privazioni e sofferenze, in cui il padre passionista, unico sacerdote, si adoperò a confortare gli altri, quasi tutti giovani, la notte del 9 ottobre furono presi e in silenzio portati al cimitero di Turòn ove era stata preparata una grande fossa e lì furono mitragliati con due scariche. Furono beatificati da Giovanni Paolo II il 19 aprile 1990 e canonizzati il 21 novembre 1999.