Giuseppe Dzjidzjov è nato a Plovdiv il 19 luglio 1919, in una famiglia con zelanti genitori cattolici di rito latino. Nel 1926 diventa allievo della scuola degli Assunzionisti “Sant'Andrea” in Plovdiv. Dal 1931 fino al 1938 studia nel collegio “Sant' Agostino” di Plovdiv.
Il 2 febbraio 1938 entra tra gli Assunzionisti in Francia e gli viene dato il nome Pavel, con il quale è conosciuto da quel momento in poi. Studia filosofia e teologia vicino a Parigi, fino al 1942. Lo stesso anno fa la sua Professione con i voti perpetui.
Costretto da una malattia a rientrare in Bulgaria, qui continua i suoi studi teologici. Il 26 gennaio 1945 è ordinato sacerdote di rito latino a Plovdiv. È mandato, come sacerdote, nella città di Varna, dove studia economia e scienze sociali con lo scopo di occuparsi più tardi delle varie attività relative alle case e alla gestione economica della missione. Padre Pavel è uno studente molto bravo e attivo, ed esercita una grande influenza sugli altri studenti. Non nasconde mai le sue idee e convinzioni anticomuniste, e quindi proprio per questo viene seguito da vicino dai servizi segreti della nuova dirigenza dello Stato.
I suoi superiori gli affidano l'incarico di economo del collegio “Sant'Agostino” in Plovdiv e più tardi lo nominano economo del Vicariato Orientale. Seguito costantemente dalla milizia, durante la notte del 4 luglio 1952 viene arrestato nel seminario degli Assunzionisti a Plovdiv, insieme con Padre Kamen Vicev. Padre Pavel Dzjidjov è il secondo nella lista dei denunciati.
Viene fucilato alle 23.30 dell'11 novembre 1952 nel cortile del carcere di Sofia. Il luogo della sua sepoltura non è mai stato ritrovato.