Fra le migliaia di vittime della persecuzione religiosa, attuata in Spagna durante la guerra civile degli anni 1936-1939, si annoverano tre religiose appartenenti all’Istituto delle Suore di San Giuseppe di Gerona, fondato da madre Maria Rosa Teresa Gay Tibau (Venerabile dal 2013) il 29 giugno 1870 per l’assistenza degli ammalati sia negli ospedali, sia a domicilio.
Il 19 luglio 1936, giorno successivo al sollevamento nazionale, evento che diede il via alla guerra, la superiora generale, madre Elena Campmol, inviò alle comunità una circolare dove le autorizzava a rifugiarsi presso i familiari o in altri luoghi sicuri fino a nuovo avviso. Continuarono il loro servizio in abiti secolari, operando perlopiù di notte.
Per questo motivo, la superiora della comunità di Gandía, madre Fidelia Oller Angelats, era spesso lasciata da sola dalle consorelle. Quando però loro videro che pativa più di tutte la persecuzione, le cercarono un rifugio presso una casa privata.
Lì fu raggiunta da suor Josefa Monrabal Montaner, che, insieme a sua madre, l’invitò a nascondersi in casa di suo fratello. Rimasero insieme finché non vennero scoperte dai miliziani, che erano venuti solo per la superiora. Suor Josefa, tuttavia, insistette: «Dove va la madre vado anch’io, non l’abbandono». Furono quindi fucilate all’incrocio tra la strada per Valencia e quella per Xeresa il 30 agosto 1936.
Alcuni giorni prima, a Barcellona, era stata assassinata suor Faconda Margenat Roura. Convalescente dopo una grave malattia, aveva insistito per tornare ad accudire gli ammalati: le venne concesso di badare aJoaquín Morales Martí, che abitava nella stessa via dove risiedevano le suore. Non si separò mai da lui finché, a causa di una delazione involontaria da parte della portinaia, non venne raggiunta da un drappello di miliziani. Fu ritrovata morta il mattino del 27 agosto.
La causa di beatificazione di madre Fidelia e suor Josefa fu unita a quella di suor Faconda. Ottenuto il trasferimento dalla diocesi di Barcellona il 18 maggio 2001 e il nulla osta da parte della Santa Sede due settimane dopo, fu avviata l’inchiesta diocesana a Valencia, durata dal 24 novembre 2001 all’11 gennaio 2003 e convalidata il 28 marzo 2003. La “Positio super martyrio” fu trasmessa alla Congregazione vaticana per le Cause dei Santi nel 2004.
A seguito del congresso peculiare dei consultori teologi, il 10 dicembre 2013, e della sessione dei cardinali e vescovi membri della Congregazione, papa Francesco ha firmato il 22 gennaio 2015 il decreto che riconosce tutte e tre le suore come martiri.La loro beatificazione si è svolta il 5 settembre 2015nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Gerona, presieduta dal cardinal Angelo Amato come inviato del Santo Padre.
Nelle schede indicate in seguito è possibile trovare altre informazioni più dettagliate su ciascuna delle martiri. Il nome al secolo è indicato tra parentesi, mentre quello religioso è italianizzato, tranne nel caso di suor Josefa, che non assunse un nuovo appellativo con la professione religiosa.
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